Il 19 febbraio nel corso di una conferenza stampa, Confedilizia ha presentato al Governo, alcune proposte innovative che potrebbero risollevare il settore immobiliare.
In sintesi le proposte presentate mirano a permute più facili e una diversa impostazione sulla fiscalità immobiliare a livello locale.
A rilanciare il settore immobiliare ci avevano già provato gli agenti immobiliari della Fiaip poco più di un anno fa, ora ci riprovano i proprietari, sfruttando l’occasione del nuovo governo che Renzi si è impegnato a far nascere sulla base del precedente assetto istituzionale.
Le proposte presentate ruotano intorno a 3 obiettivi principali, che sono:
1 - l’introduzione di agevolazioni fiscali per le permute immobiliari. Secondo Confedilizia, incentivando il trasferimento e lo scambio di immobili, si consentirebbe lo sblocco di un numero consistente di proprietà invendute, si impedirebbe lo spreco di ulteriori aree edificabili dove costruire nuovi edifici, si permetterebbe una riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, si alimenterebbe un’attività edilizia che da anni è in difficoltà, con la finalità di ripristinare una parte dei posti di lavoro perduti e producendo anche gettito per l’Erario;
2 - la diminuzione dei tributi fiscali locali, attraverso il trasferimento a comitati spontanei di cittadini dell’organizzazione di servizi e della manutenzione di strade e piazze, in cambio di una detassazione riguardante Imu, Tasi e altri imposte locali;
3 - l’attribuzione ai Comuni della facoltà di permettere ai proprietari l’affrancamento di un immobile o terreno edificabile dall’Imu e dalla Tasi, tramite il pagamento di un numero di annualità delle imposte che ciascun ente può determinare. Il bene affrancato dall’Imu e dalla Tasi, attraverso un versamento, acquisirebbe maggiore valore di mercato.
In aggiunta ai tre obiettivi principali, sono state formulate anche altre misure come:
- il ripristino della deduzione Irpef del 15% per i redditi da locazione;
- l’eliminazione della tassazione Irpef sugli immobili non affittati;
- la liberalizzazione delle locazioni ad uso diverso dall’abitativo;
- la fissazione per legge al 4 per mille dell’aliquota Imu per gli immobili locati;
- l’estensione dell’esenzione Imu per le case invendute;
- la semplificazione della cedolare secca sulle locazioni e l’ampliamento del suo ambito di applicazione.